Ogni autunno, nella maggior parte dei borghi di Marliana, come Momigno o Montagnana, si organizzano feste e sagre per celebrare la castagna. Ma il protagonista resta sempre lui: il castagnaccio. I contadini toscani iniziarono a ridurre le castagne in farina, che veniva poi usata per varie ricette.
Un po’ di storia
Questo dolce ha origini povere e veniva fatto utilizzando solo acqua e farina di castagne. Il castagnaccio ha molti nomi: è chiamato anche baldino nella provincia di Arezzo e ghirighio nella Piana fiorentina, ed è un tipico dolce della Toscana e della Lunigiana.
La ricetta del Castagnaccio
La ricetta è molto antica e risale al cinquecento. In particolare sembra che l’ideatore sia un certo Pilade da Lucca, di cui si parla in un libro del 1553. Nell’opera “Commentario delle più notabili et mostruose cose d’Italia e di altri luoghi” scritta dall’umanista Ortensio Lando, si racconta di come Pillade da Lucca fosse stato il primo a preparare il Castagnaccio.
Come si prepara?
Il castagnaccio si ottiene facendo cuocere un impasto di farina di castagne, pinoli sgusciati, noci sgusciate, acqua, uva passa, rosmarino, olio d’oliva e sale, da guarnire con altra uvetta e pinoli prima di infornare. Può essere gustato come un dessert a fine pasto accompagnato da un ottimo Vin Santo.
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